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"Un saluto alle nuvole", l’ultimo commovente cd di Stefano Giannotti
Un saluto alle nuvole, l’ultimo commovente cd di Stefano Giannotti

Stefano Giannotti è stato mio allievo negli anni Ottanta e da allora ne ho seguito il percorso artistico.
http://www.renzocresti.com/dettagli.php?quale=2&quale_dettaglio=315
Avevo notato fin da subito il suo posizionarsi, a quei tempi non del tutto consapevole, in un ambito musicale molto particolare, affrontato con idee personali e determinazione. Da Il Teatro del faro, suo primo lavoro che iniziava a caratterizzare il cammino artistico, a oggi molte opere sono state realizzate e molte esperienze diversificate ha compiuto Stefano, sempre sotto il segno di una costante ricerca di espressività del tutto peculiare, fra realtà e immaginazione, fra contestualità e de-contestualizzazione, con aspetti  che oscillano da un attaccamento profondo alle radici del suo mondo reale, famigliare e quotidiano, a momenti surreali, legati a una fantasia straniante e un po’ folle.

Questo nuovo lavoro lascia perdere l’irrealtà di giochi musicali e di storie stravaganti, per descrivere un mondo tangibile di sofferenza, nei suoi tratti  umani più profondi. S’intitola Un saluto alle nuvole, riprendendo il titolo dell’ultimo brano contenuto nel cd. I brani sono stati scritti dal 2012 a oggi, anno in cui fu chiesto a Giannotti di girare un documentario informativo sull’Hospice di San Cataldo a Lucca, luogo dove vanno a morire i malati terminali. Il video originale s’intitola Un saluto alle nuvole, titolo poi mantenuto anche nel cd. In questo video i dottori e gli infermieri dell’Hospice, insieme ai famigliari dei pazienti, riflettono sui temi della vita e della morte, della memoria e della felicità. Alcune di queste considerazioni vengono riportate nel cd e dalle loro parole Giannotti ha tratto il testo delle canzoni, che hanno iniziato a essere create nel 2018, così le riflessioni diventano testi poetici e brani da camera.

Il nuovo lavoro è pensato per il gruppo-progetto storico di Giannotti OTEME www.oteme.com, ensemble modulare che in questo cd è composto dallo stesso Giannotti alla voce, chitarra acustica e chitarra elettrica, banjo e oggetti sonori; Irene Benedetti alla voce, flauto; Valeria Marzocchi lla voce e flauto; Elia Bianucci e Lorenzo Del Pecchia ai clarinetti; Emanuela Lari alla voce e pianoforte; Valentina Cinquini alla voce e all’arpa; Vittorio Fioramonti alla voce, al contrabbasso e basso elettrico, armonica; Riccardo Ienna alla batteria; Edgar Gomez e Gabriele Stefani alle voci. Partecipano come special guests Blaine L. Reininger al violino e Antonio Caggiano al vibrafono.

Il cd è stato registrato nello studio privato di Giannotti e al Jambona Lab, con le competenze di Antonio Castiello e Aldo De Sanctis. La bella grafica e le foto delle Note di copertina sono dello stesso Stefano Giannotti, di Christian Mazzoncini e di Claudio Bianchi. Grafica e layout Tommaso Tregnaghi. Vi è anche la traduzione dei testi in inglese a cura di Bonnie Eldred. Davvero un bel lavoro.

La musica, come sempre per quella di Giannotti, è difficile da definire perché attraversa varie aree stilistiche; l’impostazione di base si avvicina a quella della canzone d’autore, ricca di sonorità eleganti e di idee che ora costruiscono e ora sembrano demolire una struttura sempre in fieri. Si notano momenti prossimi alla musica colta contemporanea, altri più attigui all’avant-rock, ma soprattutto momenti tipicamente giannottiani. Una strada musicale con intersezioni e incroci, un passaggio assai personale nella musica del presente.

Non era facile affrontare l’argomento della morte, ma Giannotti c’è riuscito creando un lavoro senza retorica, anzi, piuttosto conciso nel modo di cantare di Stefano, mentre l’accompagnamento strumentale, pur ricco, evita sia l’enfasi sia il tono drammatico, mantenendosi su una leggerezza espressiva che descrive con commozione l’ultimo viaggio.

Tutto il progetto è ben fatto, non a caso è risultato vincitore del bando Della morte e del morire, dell’Associazione Culturale Dello Scompiglio (2019). Concludiamo riprendendo alcune frasi da due canzoni molto emozionanti, entrambe tratte dal diario dell’Hospice e riportate nella canzone Quando la sera:

         “Oggi il tuo volo è atterrato lì,
         dove arrivano i tuoi sogni…”
 
         E nella canzone Una mamma disperata:

         “è stata mamma,
         la prima parola venendo al mondo e anche l’ultima,
         è stata mamma...”
 
         Oltre al progetto va sottolineata la partecipazione e la bravura dell’intero gruppo vocale e strumentale. Un lavoro da ascoltare con attenzione, anche noi meditando sui temi che Stefano Giannotti, con coraggio, ci ha posto di fronte, con la capacità della musica di portarci lontano…

www.stefanogiannotti.com






Renzo Cresti - sito ufficiale