Roberto Arnoldi, "Nuove musiche per violino solo"
Da poco è uscito un bel cd contenente musiche per violino solo del bravo e giovane Roberto Arnoldi, figlio d'arte in quanto suo padre è il compositore Natale. Il cd è della Tactus TC 940003. Il suono è bello e il giovane interprete dimostra di sapersi destreggiare al meglio fra i vari stili proposti, affrontando anche pagine impervie, virtuosistiche, oppure momenti sospesi e cantabili.
Le composizioni presenti nel cd sono di compositori stimatissimi e tutte affrontate da Roberto Arnoldi con passione. Il primo brano è Respiri (2004) di Fabio Vacchi, uno dei nostri compositori più importanti a livello internazionale, scritto su richiesta di Patrice Chereau per il suo film Gabrielle. Il pezzo è davvero bello ed stato pensato per violino ma è pure eseguibile alla viola o al violoncello, ovviamente a seconda degli strumenti assume un colore diverso, ma mantenendo la più profonda essenza. Il titolo è quasi una dichiarazione di poetica, in quanto il respiro musicale è aspetto caratterizzante la musica di Vacchi, in questo come in tanti altri suoi lavori. Scrive il Maestro nelle Note di copertina: "Qui il divenire si modella monodicamente su una melodia, ma la sua articolazione suggerisce ed evoca, proprio grazie ai respiri, una polifonia sottesa, un universo armonico dove il canto singolo si alimenti antropologicamente del canto del mondo". Il brano ha momenti struggenti ed è eseguito con la dovuta intensità.
Anche il brano di Davide Anzaghi, intitolato Sol-Levante, si rifà a suoni nascenti, respiri come levare del suono in Vacchi, levarsi della nota sol in Anzaghi, nota che emerge dal fantasmagorico flusso del brano, indicato nello spartito Liberamente, con momenti incalzanti: Brano giocato su un alternarsi di momenti dinamici e brillanti, virtuosistici assai, ad altri (e)statici e brumosi, una bruma che si forma dagli armonici del violino. La composizione dimostra la rigorosa scrittura di Anzaghi che, sempre più negli ultimi anni, coniuga la progettualità costruttiva con l'ascolto, con l'eslicita indicazione Cantabile molto. L'esecuzione è sicura nei passaggi impervi come in quelli più poetici e rarefatti, mettendo bene in evidenza da loro dialettica.
Giuseppe Garbarino è stato un grande clarinettista, ma anche direttore d'orchestra, organizzatore, didatta e compositore; il suo Ensemble Garbarino è stato uno dei protagonisti della musica contemporanea fra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. In questo cd viene proposto un brano dal titolo esplicito, Gesti, (2010), infatti, il pezzo prende spunto dai gesti di un violinista nell'atto di suonare. Porta il sottotitolo di Quattro invenzioni, ognuna delle quali rimanda in maniera piuttosto libera alle forme a danza della Allemanda, Burlesca, Pavana e Giga. Vi è un costante ammiccamento agli atteggiamdenti tipici del violinista, quali lo strisciato, il vibrato, il pizzicato, il balzato etc., ma il tutto se tien molto bene, con bei momenti ritmici e cantabili. Una parodia gustosa ben interpretata da Arnoldi.
Della musica di Rossella Spinosa, nel nostro recente libro Muisica presente, parlavamo di un suono/essenza e anche nel brano Not Far 2 si riscontra questo atteggiamento della ricerca di un essenza sonora, qui evocando un abbraccio fra passato e presente, "verso l'intrinseca visione del nuovo e del passato insieme" - come scrive l'autrice - "verso la cantabilità intrisa di glacialità, verso la densità volutamente rarefatta". Il pezzo dimostra una notevole sensibilità al suono. Il senso di scoperta che la Spinosa vuole comunicare è ben colto nell'interpretazione.
Concludono la scaletta del cd i Sei Capricci, composti fra il 2015 e il 2017, di Natale Arnoldi, compositore interessante e importante clarinettista, fondatore dell'Orchestra Carlo Antonio Marino. I Capricci sono una suggestiva rielaborazione della tecnica paganiniana, sviluppando in ognuno di essi degli aspetti specifici "entro un discorso contemporaneo nel quale però ogni tanto risuonano come echi trasportati dal tempo muovenze melodiche riconducibili alla semantica musicale del grande violinista genovese", come scrive lo stesso Arnoldi nelle Note di copertina. Il riferimento a Paganini è sempre sotto traccia ma ben trasfigurato. Prova non facile per l'interprete, come del resto anche quelle relative alle composizioni precedenti, ma che viene superata con bravura e sensibilità da Roberto Arnoldi, sempre sicuro e comunicativo.
Le composizioni presenti nel cd sono di compositori stimatissimi e tutte affrontate da Roberto Arnoldi con passione. Il primo brano è Respiri (2004) di Fabio Vacchi, uno dei nostri compositori più importanti a livello internazionale, scritto su richiesta di Patrice Chereau per il suo film Gabrielle. Il pezzo è davvero bello ed stato pensato per violino ma è pure eseguibile alla viola o al violoncello, ovviamente a seconda degli strumenti assume un colore diverso, ma mantenendo la più profonda essenza. Il titolo è quasi una dichiarazione di poetica, in quanto il respiro musicale è aspetto caratterizzante la musica di Vacchi, in questo come in tanti altri suoi lavori. Scrive il Maestro nelle Note di copertina: "Qui il divenire si modella monodicamente su una melodia, ma la sua articolazione suggerisce ed evoca, proprio grazie ai respiri, una polifonia sottesa, un universo armonico dove il canto singolo si alimenti antropologicamente del canto del mondo". Il brano ha momenti struggenti ed è eseguito con la dovuta intensità.
Anche il brano di Davide Anzaghi, intitolato Sol-Levante, si rifà a suoni nascenti, respiri come levare del suono in Vacchi, levarsi della nota sol in Anzaghi, nota che emerge dal fantasmagorico flusso del brano, indicato nello spartito Liberamente, con momenti incalzanti: Brano giocato su un alternarsi di momenti dinamici e brillanti, virtuosistici assai, ad altri (e)statici e brumosi, una bruma che si forma dagli armonici del violino. La composizione dimostra la rigorosa scrittura di Anzaghi che, sempre più negli ultimi anni, coniuga la progettualità costruttiva con l'ascolto, con l'eslicita indicazione Cantabile molto. L'esecuzione è sicura nei passaggi impervi come in quelli più poetici e rarefatti, mettendo bene in evidenza da loro dialettica.
Giuseppe Garbarino è stato un grande clarinettista, ma anche direttore d'orchestra, organizzatore, didatta e compositore; il suo Ensemble Garbarino è stato uno dei protagonisti della musica contemporanea fra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. In questo cd viene proposto un brano dal titolo esplicito, Gesti, (2010), infatti, il pezzo prende spunto dai gesti di un violinista nell'atto di suonare. Porta il sottotitolo di Quattro invenzioni, ognuna delle quali rimanda in maniera piuttosto libera alle forme a danza della Allemanda, Burlesca, Pavana e Giga. Vi è un costante ammiccamento agli atteggiamdenti tipici del violinista, quali lo strisciato, il vibrato, il pizzicato, il balzato etc., ma il tutto se tien molto bene, con bei momenti ritmici e cantabili. Una parodia gustosa ben interpretata da Arnoldi.
Della musica di Rossella Spinosa, nel nostro recente libro Muisica presente, parlavamo di un suono/essenza e anche nel brano Not Far 2 si riscontra questo atteggiamento della ricerca di un essenza sonora, qui evocando un abbraccio fra passato e presente, "verso l'intrinseca visione del nuovo e del passato insieme" - come scrive l'autrice - "verso la cantabilità intrisa di glacialità, verso la densità volutamente rarefatta". Il pezzo dimostra una notevole sensibilità al suono. Il senso di scoperta che la Spinosa vuole comunicare è ben colto nell'interpretazione.
Concludono la scaletta del cd i Sei Capricci, composti fra il 2015 e il 2017, di Natale Arnoldi, compositore interessante e importante clarinettista, fondatore dell'Orchestra Carlo Antonio Marino. I Capricci sono una suggestiva rielaborazione della tecnica paganiniana, sviluppando in ognuno di essi degli aspetti specifici "entro un discorso contemporaneo nel quale però ogni tanto risuonano come echi trasportati dal tempo muovenze melodiche riconducibili alla semantica musicale del grande violinista genovese", come scrive lo stesso Arnoldi nelle Note di copertina. Il riferimento a Paganini è sempre sotto traccia ma ben trasfigurato. Prova non facile per l'interprete, come del resto anche quelle relative alle composizioni precedenti, ma che viene superata con bravura e sensibilità da Roberto Arnoldi, sempre sicuro e comunicativo.
Roberto Arnoldi nasce a Bergamo nel 1991 e inizia lo studio del violino all’età di sette anni. Nel 2010, contemporaneamente alla maturità psicopedagogica, si diploma in violino come candidato privatista per poi conseguire con il massimo dei voti, nel 2013, il diploma accademico di II livello in violino ramo solistico presso il Conservatorio “G. Verdi” di Como nella classe del M° Donatalla Colombo . Ha partecipato come allievo attivo a masterclass con importanti nomi del concertismo quali Francesco Manara ed Enzo Porta; nel 2014 è stato ammesso al corso di perfezionamento di violino, presso l’Accademia Filarmonica di Bologna, tenuto del M° Cristiano Rossi, suo attuale insegnante.
E’ risultato vincitore di diversi concorsi nazionali ed internazionali. Suona in duo col pianista Gabriele Rota, con il quale si è esibito in importanti rassegne italiane ed estere. Nel 2016 ha compiuto il suo debutto discografico, incidendo, per l’etichetta Map Classic, il cd Music from a parallel world vol.3, New music for violin, contenente musiche per violino solo di autori contemporanei. Nel mese di Maggio 2020 pubblica questo suo nuovo CD con opere di autori contemporanei per la prestigiosa etichetta TACTUS, album