home
Paola Ciarlantini, cd "Musica e poesia"
Conosco Paola Ciarlantini da quando lei, maceratese di nascita e residente a Recanati, si era trasferita al Conservatorio di Firenze, la mia città, per studiare con grandi maestri quali Antonio Bacchelli e Rosario Mirigliano, per poi trasferirsi a Bologna per perfezionarsi con Ivan Vandor. Esperienze che segnano, non solo culturalmente ma anche umanamente, la giovane Paola. Da quegli anni oramai lontani, ma sempre presenti nei nostri cuori, non ho mai smesso di seguire il percorso professionale e personale della Ciarlantini. Un percorso assai variegato negli interessi perché non è solo compositrice ma anche, e a volte soprattutto, nelle diverse fasi della sua esistenza, didatta appassionata, fine musicologa, letterata e organizzatrice.

La parola costituisce il lato apollineo della personalità della Ciarlantini mentre la musica quello dionisiaco, le due dimensioni si abbracciano profondamente e col tempo portano anche a esperienze para o meta-teatrali. La voce è il richiamo più forte, non solo come portatrice di un testo ma proprio per il canto, per l’amore verso la vocalità, soprattutto la voce vellutata femminile, mentre col suo strumento, il pianoforte, come spesso accade, vi è stato un rapporto di odio/amore.

Ogni esperienza si giova di un’autenticità di fondo, di una sincerità che si coglie nel modo in cui la Ciarlantini affronta il lavoro, una genuinità che appartiene ovviamente prima alla persona e poi alla professionista, è un atteggiamento che dovrebbe essere un a priori nel vivere (l’arte), invece raro nel mondo (della musica) dove il far carriera è troppo spesso fastidiosamente evidente. L’affrontare con naturalezza il proprio lavoro non significa evitare la fatica, “la fatica del pensiero” come diceva Hegel e la fatica del fare, anzi, per la Ciarlantini vi è sempre il tormento della creatività, il dubbio del buon risultato; ogni composizione è accompagnata da un travaglio che, specialmente qualche anno fa, creava perplessità finalmente superate come dimostra questo bel cofanetto con due cd, edito da Luna Rossa Classic. Il titolo esatto del doppio cd è Omaggio a Giacomo Leopardi nel Bicentenario dell'Infinito. Musica e poesia. Paola Ciarlantini.

La Ciarlantini abita a Recanati e con col grande Poeta ha instaurato un dialogo lungo e fruttuoso che ha portato a realizzare testi musicologici e composizioni su poesie di Leopardi, non è un caso che questo cofanetto porti il logo del Centro Studi Leopardiani. Il cofanetto mostra anche delle belle immagini della casa e del giardino, del celeberrimo Colle dell’Infinito. Il cofanetto raccoglie anche delle dettagliate Note di copertina in cui l’autrice analizza pezzo per pezzo, oltre al curriculum e a un utile elenco delle composizioni, in ordine cronologico, iniziando dai giovanili Frammenti notturni del 1981 (che già mostrano molti aspetti tipici dell’espressività della Ciarlantini e dedicati a suo marito Silvano Scarponi) e concludendo con Piccola sonata per violino del 2020 presente nel secondo cd.

Il cofanetto contiene anche un piccolo libretto che raccoglie i testi, fondamentale perché il rapporto con la parola è, in tutta la produzione della Ciarlantini, importantissimo: parola come suggeritrice di suoni, parola come evocatrice di situazioni, parola come espressione di stati d’animo o di idee.

È impossibile soffermarsi su ogni singolo brano contenuto nei due cd, tutti però da ascoltare con attenzione. Il primo, Contastorie, risale addirittura a quando la Ciarlantini era ancora studente nella classe di composizione di Rosario Mirigliano, pezzo poi revisionato nel 2013. Si prosegue con una composizione gestuale The pied piper and his shadow, dove il Pifferai magico è colto mentre si diverte e la sua ombra gli fa i dispetti. Si passa poi da un brano, Dammi mille baci, in stile Tosti, ad un altro dall’alta temperatura emotiva, La storia di Piramo e Tisbe.

Splendido il Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco dove la Ciarlantini coglie la pietas leopardiana. In Ultimo canto di Saffo la musica è già nel testo e la Ciarlantini è brava a tirarla fuori. Il nostalgico Moon variations vede l’autrice rivolgersi finalmente al suo strumento e ne esce un bel lavoro, nel quale si riversa tutto l'amore trattenuto. Un pezzo assai significativo è E quindi il mar da lungi e quindi il monte, una suite che deriva il suo titolo dal verso 25 della lirica A Silvia, composizione importante perché segna il passaggio verso un’essenzialità che per l’autrice diviene sempre più un’esigenza primaria.

Il secondo cd si apre con La ballata di Alma che deriva dal progetto Musiciste per Auschwitz, nato dalla collaborazione delle associazioni culturali Artemusi(c)a-Compositrici per le Marche di cui la Ciarlantini era Presidentessa. In stile Satie è Mimosa e caffè fresco e sempre con accenti ludici è Quanti sospiri. A seguire Five poems of Emily Dickinson, uno dei capolavori e forse il brano più conosciuto della Ciarlantini assieme a Portraits, anch’esso presente nel cd che, inoltre, contiene l’intimistico En liberté, i citati Frammenti notturni, e ancora Nudo, L’incendiario, In un punto del tempo e soprattutto la Piccola sonata per violino, formata da: Introduzione  e Allegro – Tema La bestia senza pace e 4 variazioni – Tema L’angelo e 4 variazioni – Epilogo in forma di rondò capriccioso. La composizione è stata ideata nel 2007 per essere inserita nel Libro poetico musicale, dice la Ciarlantini: “Il cielo leggero della mia amica la poetessa Narma Stramucci, recanatese come me, che nelle sue e mie intenzioni voleva essere un esperimento creativo in cui la Musica e la Poesia e la struttura poetica del volume seguisse quella della Sonata classica”; composizione formalmente molto chiara e ben costruita, espressivamente intensa e onesta, come tutte quelle della Ciarlantini.

Molti gli interpreti, tutti bravi e convinti della musica che eseguono, del resto se non vi è partecipazione ogni esecuzione diventa esanime: Rosa Angela Alberga, voce recitante e soprano – Lorenzo Putignano, pianoforte – Quartetto Image – Mauro Pierfederici, voce recitante – Hazal Akyaz, mezzosoprano – Alberto Martinelli, tenore – Sara Torquati, pianoforte – David Padella, contrabbasso – Francesco Cicconi, contrabbasso – Alessandra Gattari, soprano – Vilma Campitelli, flauto – Lucia Andreani, flauto – Caterina Perna, pianoforte – Orchestra Sinfonietta Gigli, diretta da Luca Mengoni – Ilaria Contento, violino – Andrea Elisei, percussioni – Ilaria Scarponi, soprano – Francesco Viviano, pianoforte – Norma Stramucci, voce recitante – Luca Mengoni, violino – Osvaldo Bracalenti, flauto – Alberto Casadei, violoncello – Paola Ciarlantini, pianoforte – Margherita Stevanato, voce recitante – Annunziata Kiki Dellisanti, percussioni – Crypta Canonicorum direttore Emiliano Finucci.

Il cofanetto è al tempo stesso un punto di arrivo perché raccoglie tappe significative dei decenni trascorsi e punto di partenza per ulteriori sviluppi che da questo ricco bagaglio di esperienze culturali e musicali partiranno per realizzare ancora tante belle cose che la Ciarlantini è in grado di regalarci.

In margine, è appena uscito un libro su Carlo Pietro Giorgi, compositore marchigiano del Novecento, nato nel 1897 e morto nel 1967, volume curato da Paola Ciarlantini, Paolo Perretti e Pietro Giorgio jr., edito dai Quaderni del Consiglio Regionale della Marche, 2021. La Ciarlantini si occupa dell’Introduzione e di un capitolo che spiega la figura di questo misconosciuto musicista, Il compositore Piero Giorgi e Recanati. Lavoro che rientra nell’impegno che la Ciarlantini ha sempre profuso per la valorizzazione delle eccellenze marchigiane.

http://www.renzocresti.com/dettagli.php?quale=3&quale_dettaglio=239







Renzo Cresti - sito ufficiale