Cd, Antonella Bini, "Illuminanz", 2022 Edition Zeitklang, con intervista
Cd, Antonella Bini, "Illuminanz", 2022 Edition ZeitklangFinalmente un cd che ci presenta delle musiche, eseguite in maniera straordinaria, che vanno oltre il solito repertorio flautistico che si ascolta generalmente, incentrato su alcune decine di nomi che, in qualche modo, si sono conquistati un piccolo spazio nel mondo della musica del presente. Finalmente un lavoro che oltre a essere fatto in modo impeccabile comunica emozioni, talmente profonda è la partecipazione a ogni brano che Antonella Bini esprime.
La Bini possiede un curriculum invidiabile, ha studiato con Marasco, prendendo il diploma in Alto Perfezionamento, mentre con Mazzanti ha studiato il piccolo e con Ancillotti ha ottenuto il diploma post-formazione a Lugano. È l’anima dell’Achrome Ensemble di Milano/Bergamo e lo è stata dell’Eutopia Ensemble di Genova, oltre ad aver collaborato con la Milano Classica Orchestra, con il Midi Ensemble e altro. Ma c’è di più, quel di più che nell’elenco degli studi e delle varie attività e collaborazioni non si sente, ossia la complicità, l’empatia, la condivisione emotiva che la Bini riesce a infondere alle composizioni che esegue.
La difficoltà di proporre otto brani, differenti l’uno dall’altro, non sta solo nel riuscire ad affrontare stili e tecniche differenti, ma anche e soprattutto nell’essere in grado di entrare nelle singole poetiche, nelle ragioni e nei sentimenti che ogni compositore cerca di esprimere attraverso i suoi brani.
Il cd si apre con Je vous parle d’un temps… di Simone Fontanelli, un racconto sonoro che vuole narrarci liberamente di un tempo forse passato e perduto o forse recuperato, come sembra alludere verso il finale quando gli accenti nostalgici e teneri lasciano il posto a qualche frase più viva. Un brano evocativo e dai tratti proustiani che la Bini interpreta con suoni che sembrano provenire da lontano.
Di Bernfried E. G. Proeve vi sono due brani, il primo s’intitola Illuminanz, che fa ricorso a tecniche esecutive variegate, le quale conducono a situazioni espressive anch’esse varie e differenti, in un gioco di chiaro-scuri. Questo pezzo dà il titolo anche all’intero album. La seconda composizione porta il titolo di Excenter V, lavoro lungo e ricco di sollecitazioni sonore che la Bini è bravissima a tenere insieme ben salde, in quanto il rischio di sbavature formali è sempre dietro l’angolo.
Bellissimo il brano di Gérard Pape, Aria di Beatrice, che fa parte dello straordinario lavoro Purgatoire, pubblicato dall’etichetta Musica Presente Records. Uno dei capolavori della musica recente, lavoro di stupefacente profondità.
Del compianto Fausto Romitelli, la Bini esegue Dia nykta, basato su soffi e parole ansimanti, in pianissimo, dove occorre un controllo dello strumento al microscopio e una partecipazione emotiva febbrile.
Di Art-Oliver Simon viene presentato Sphinx (Thema 3) per un ottavino dionisiaco che la Bini suona riuscendo a dare echi panici, bellissima interpretazione. Pare che il piccolo sia fra i preferiti dalla Bini, certamente lo padroneggia con sapienza e amore.
Nicolas Bacrì scrive 12 brevi pezzi, che intitola Douze monologues pascaliens, con un esplicito riferimento all’evocazione di un pensiero filosofico, indicazione che porta l’ascoltatore a indirizzarsi verso alcune delle riflessioni tipiche del filosofo francese del Seicento (il triangolo, i fluidi, la probabilità, il Teorema di Pascal etc.), che poco c’entrano con l’ascolto ma la tradizione francese della titolazione non si smentisce.
Thoughts di Marco Reghezza chiude la carrellata dei brani, così interessanti e differenti fra loro. Si tratta di un bel brano coinvolgente, dal carattere nervoso e stringente. Deve alla bravura della Bini, come del resto tutte le altre composizioni presentate, il venire eseguito al meglio. Un godimento per l’orecchio, il cuore e la mente.
Questo primo lavoro da solista in Studio di registrazione è encomiabile, un plauso sincero ad Antonella Bini per la scelta dei brani e per la superba interpretazione.
CD LC 00581
Edition zeitklang 2022.
Recorded by ELMSTUDIO.
Libretto senza testi in italiano.
Con scritte in giallo pallido su fondo bianco poco leggibili.
L’uscita di un cd così importante va valorizzata anche da un’intervista.
° Quando è nata l'idea di questo cd e come si è sviluppata?
Ho conosciuto Bernd Proeve, compositore tedesco, nel 2017 durante la Buchmesse di Lipsia dove mi trovavo per eseguire nuovi lavori per flauto solo e flauto e pianoforte, pubblicati dalla Simon Verlag, Casa editrice tedesca con cui lavoro da quasi 10 anni. Successivamente, nel settembre 2019 durante l’Oaarwurm Festival a Berlino, ho curato con Art-Oliver Simon la prima esecuzione assoluta di Excenter V per flauto e pianoforte di Bernd Proeve. Poco prima della pandemia, Bernd Proeve mi ha proposto di incidere un cd per flauto solo per Zeitklang Production di Hannover e ho accettato immediatamente.
° Un cd per solo flauto richiede un grande impegno e ovviamente una preparazione tecnica accurata, anche perché i brani che proponi sono diversi fra loro. Quali sono state le difficoltà maggiori?
I brani contenuti nel cd sono stati concordati con la Casa di produzione ed è stata scelta una rosa di compositori internazionali che includessero non solo il flauto in do, ma anche l’ottavino, il flauto basso e l’uso dell’elettronica. La preparazione di un brano solistico, destinato o a un concerto o ad una registrazione, richiede sempre una grande preparazione sia fisica che tecnico-mentale; la cosa più importante per me è stata mantenere una naturale freschezza nell’esecuzione di ogni brano che racchiudeva in sé poetiche musicali (e difficoltà!) diverse una dall’altra.
° Otto sono i compositori dei quali tu suoni un brano, hai lavorato con loro immagino, con contatti e frequentazioni?
Ognuno di questi brani ha con sé un bagaglio di esperienze personali e sono legatissima ad ognuno di essi. È mia abitudine, se possibile, prima di un concerto da solista o, come in questo caso per un’incisione, interpellare e lavorare con i compositori autori dei brani che dovrò eseguire, perché trovo basilare avere un confronto con chi ha scritto il pezzo. A maggior ragione in questo caso dove il cd comprende, tre brani dedicati a me (Aria di Beatrice di Gerard Pape, Je vous parle… di Simone Fontanelli ed Excenter IV di Bernd Proeve), due appartenenti al mio repertorio solistico (Thoughts di Marco Reghezza per flauto solo e Sphinx di Art-Oliver Simon per ottavino), due (Illuminanz, sempre di Proeve e Douze monologues pascaliens di Nicolas Bacri) preparati appositamente per questa registrazione. Questo, però, non è accaduto ovviamente per Dia nykta perché, come sappiamo, Fausto Romitelli non è più in vita da quasi 20 anni.