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Indaco, cd con musiche di Girolamo Deraco
Indaco



Indaco è un colore non facilmente definibile, non è nè viola nè blu, questa vaghezza fa riferimento a situazioni optical, come nel brano dal titolo esplicito di Nel mezzo ossia che non sta nè di qua nè di là, rimanda a un percorso che pare non avere un inizio nè una fine. Altri titoli rimandano a questa condizione di essere 'nel mezzo', come Inter Alia, si vuol mettere in evidenza la fluidità del suono.

Il brano che si presenta all'inizio del cd ha un titolo che è quasi una dichiarazione di poetica, Emotion in motion, tutte le composizioni sono in movimento, realizzano un percorso sonoro/visivo basato su una vitalità ritmica e su una fascinazione sonora caleidoscopica, percorso scritto ma che prende vita durante l'esecuzione, in quanto gli interpreti sono una sorta di co-autori sia nella fase di preparazione dei brani (con consigli e suggerimenti) sia durante l'esecuzione nella quale hanno molta importanza elementi improvvisativi e gestuali.

Deraco vuole proporci un nuovo modo d'intendere la musica, una musica che scaturisce dal gesto e da entrambi si forma un teatro minimale, Musicateatro la definisce l'autore. Questo nuovo modo non può che scatutire da una profonda empatia fra l'autore e i suoi interpreti. La ricerca di nuove modalità esecutive è in primo piano, ma il virtuosismo non è fine a se stesso ma finalizzato al risultato sonoro finale e alla situazione scenica che si va creando (se la situazione scenica scaturisce dal suono/gesto aiuta anche a meglio comprendere i percorsi musicali).

Fondamentale è stato il brano Anima mea, commissionato dall'associazione Cluster ed eseguito nel novembre 2013, qui - per la prima volta - Deraco e il bravissimo clarinettista Tony Capula fanno ricorso al tablet. Da qui in avanti l'uso del tablet viene esteso a tutte le composizioni/esecuzioni. Il tablet, espressione della società contemporanea, ha potenzialità incredibili sia come oggetto scenico sia come fonte luminosa sia a livello gestuale; è utilizzato come leggio, via bluetooth è collegato a una pedaliera che permette di cambiare le pagine musicali che sono in pdf sullo schermo; si può anche collegare a un amplificatore, creando piani sonori particolari. Proprio in Anima mea vi sono pure altri oggetti che contribuiscono a creare sonorità strane e realizzano una piccola scenografia, qui una caraffa d'acqua che viene gettata in un secchio e in quell'acqua l'esecutore poggerà la campana del proprio strumento ottenendone suoni suggestivi.

Da citare, inoltre, due composizioni che si rifanno al mondo popolare da cui proviene Deraco, La ghianda d'oro, dove una Passata per zampogna si trasfigura, e Requiem per un poeta, dedicato a Raffaele Romano Giovinazzo. Infine, un cenno al divertente Game over, con sonorità da video-gioco.

Il nome dl gruppo è Etymos Ensemble, proviene da etimologia ossia dalla spiegazione dei significati; il gruppo si forma proprio per incidere questo originalissimo cd, registartao nello Studio di Mauro Fabbri. Federico Gatti è il giovane flautista, molto bravo, che suona anche il flauto contralto; Tony Capula suona il clarinetto e il clarinetto basso, con una bravura stupefacente; Matteo Cammisa è collaboratore di Deraco da anni (entrambi provengono dal Conservatorio di Lucca), un testo scritto dallo stesso Cammisa compare in Lunaris. Tutti sono entrati nei giochi compositivi di Deraco, e tutti dimostrano idee e partecipazione.



http://www.girolamoderaco.it/







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