Oronzo Persano, "Codice a barre", cd
Oronzo Persano, classe 1944, nato a Lecce e molto legato alla sua terra, è indubbiamente uno dei compositori per chitarra più interessanti del panorama nazionale. Lui stesso chitarrista (è stato docente per 34 anni di chitarra classica all'Istituto di Ceglie Messapica) e ha tenuto concerti in varie parti d'Europa; ha fondato e diretto la Scuola Giuliani a Lecce, dedicata a uno degli autori che ha approfondito, insieme a quelli contemporanei. Nel suo catalogo prevalgono le composizioni chitarristiche ma vi sono anche diverse composizioni da camera; col titolo Nomo si accomunano una serie di brani per strumento solo o in ensemble.Da poco è uscito un cd che raccoglie pezzi chitarristici dal 2004 al 2014: il brano più vecchio s'intitola Lento così passa il tempo, perché? Passa? Ed è un prima asoluta. La tematica del tempo riguarda anche altre composizioni di Persano, fra cui quella che apre il cd, Krònos-Topos (2008). L'attaccamento alla natura è espresso in Quattro aurore boreali (2008) mentre Interim vuol comunicare la precarietà dell'esistenza. Codice a barre (2008), brano che dà il titolo alla raccolta, vuol mettere in risalto il ricorso a un codice compositivo che però l'autore non spiega, vuole che rimanga segreto perché l'ascoltatore si concentri sul suono. Antifona (2008) è un brano libero dal punto di vista metrico e ritmico, sostanzialmente rapsodico come pure Cinque frammenti saffici (2014) ch'è lo spartito più recente e molto suggestivo: Persano è rimasto affascinato dalla lettura dei frammenti originali e ha cercato di trasmettere questa fascinazione all'ascolto, tentativo riuscito perché i cinque frammenti sono uno più suggestivo dell'altro.
Inutile dire dell'assoluta padronanza dello strumento, Persano e la chitarra sono, da tanti anni, un aspetto solo, lui pensa la musica attraverso le caratteristiche della chitarra e questa è una condizione fondamentale per scrivere fluido e convincente per uno strumento difficile al quale molti compositori hanno dedicato pagine astruse e altri compositori hanno rinunciato a scrivere per chitarra considerandolo uno strumento che se non lo si padroneggia manualmente non si concede alla scrittura.
Andrea Epifani interpreta tutti i brani in maniera scorrevole e precisa, entrando anche negli aspetti comunicativi, del resto è stato allievo dello stesso Persano, per cui ne conosce bene l'humus espressivo. Il giovane chitarrista ha vinto una serie impressionante di concorsi e speriamo che li servano come viatico per una bella carriera che si merita.
Di Persano scrivemmo nel lontano 1997 per un libro della Collana I linguaggi della musica contemporanea, edita da Guido Miano in Milano, e il titolo del saggio era La chitarra come simbolo di mediterraneità, espressione che si potrebbe ancora ripetere per questo cd. Il profilo artistico di Persano è presente anche nel mio recente Ragioni e sentimenti nelle musiche europee dall'inizio del Novecento a oggi (LIM, Lucca dicembre 2015).
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