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Biagio Putignano, "La seconda attesa di Euridice"
Seguo il percorso artistico di Biagio Putignano http://www.renzocresti.com/dettagli.php?quale=3&quale_dettaglio=102 da sempre, perché lo considero, nella prospettiva di un pensiero e scrittura rigorosa, di un atteggiamento ‘scientistico’, come direbbe lui, uno dei più interessanti compositori italiani. Rigore che gli deriva dai giovanili studi organistici che ne determinano il carattere scrupoloso. I successivi incontri con Sciarrino, Donatoni, Xenakis e altri grandi maestri costituiscono il passaggio alla maturità compositiva. Siamo negli anni Novanta del secolo scorso.

Ho scritto in svariate occasioni su Putignano, fra cui il saggio Dal progetto all’ascolto, ne I linguaggi della musica contemporanea 3, Miano, Milano 2000, http://www.renzocresti.com/dettagli.php?quale=9&quale_dettaglio=48 e ne L'arte innocente http://www.renzocresti.com/dettagli.php?quale=9&quale_dettaglio=49, libro che raccoglie anche scritti di Andreatta, Basso, Ciarlantini, Sassanelli e Verdi (Rugginenti, Milano 2004).

Fra gli aspetti salienti che si evidenziano nell’affrontare la composizione: il tentativo di bloccare o di alterare il tempo; il rifiuto delle forme preesistenti; la processualità controllata; processi di accelerazione o decelerazione con ratio aritmetiche o esponenziali; accumuli di energia che poi vengono scaricati per dissipazione.

Putignano estende il concetto di intervallo a tutto ciò che è modifica, trasformazione, come avviene anche  ne La seconda attesa di Euridice, dove questo modus operandi è evidente nel trattamento delle citazioni che sono delle vere e proprie anamorfosi.

Un’attenzione nuova verso la melodia si nota nello straordinario ciclo dei Commentari, siamo all’inizio del 2000, il tempo scorre dentro e fuori di noi, la sfida di Putignano è di dare un costrutto al temps/espace interiore. Questo richiamo a Bergson sta alla base anche dell’articolazione de La seconda attesa di Euridice. Una storia sospesa che non ha un vero inizio e non ha un termine. Una visione ironica del mito di Orfeo che diventa una sorta di Narciso.

La seconda attesa di Euridice porta il sottotitolo Monodramma (quasi) mimato in tre scene, è stato composto fra il 2013 e il 2014, per soprano e pianoforte, su testo di Paolo Peretti, tratto dal racconto di Gesualdo Bufalino, Il ritorno di Euridice, da L’uomo invaso e altre invenzioni (1986). Al soprano e al pianista si aggiunge un personaggio muto, indicato come ‘presenza neutra’. Gli interpreti, sono Rosa Angela Alberga, un eccellente soprano, Lorenzo Putignano, figlio di Biagio, bravissimo pianista, e Francesco Fiore quale presenza neutra. La regia del video è di Valentina Zocco.

Il dvd, LRR – 269 – P)C) LUNA ROSSA RECORD – CLASSIC, contiene anche un’interessante intervista di Paola Ciarlantini che di Putignano conosce molte cose e ha scritto anche nel citato volume L’Arte innocente. Un lavoro un po’ eccentrico nella produzione di Putignano ma proprio per questo interessante. Di alta fattura sia nella concezione del libretto sia nell’andamento musicale sia nell’interpretazione.
 

http://www.biagioputignano.it/







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