Maria Gabriella Mariani, cd "Visions" e altri lavori musicali e letterari
Maria Gabriella Mariani, cd Visions e altri lavori musicali e letterariÈ appena uscito un bel cd di Maria Gabriella Mariani, Visions, pubblicato dalla Da Vinci Classics, che presenta un percorso creativo che partendo dalle Estampes di Debussy arriva alle Visions fugitives di Prokofiev, passando per Napoli FP suite di Poulenc e Mediterranea suite della stessa Mariani. Come dice il titolo, che riprende quello di Prokofiev, il filo conduttore sono le immagini che sorgono spontanee dalla memoria volontaria o inconscia, dai sogni e dalle fantasie, comprese quelle che rimandano a colori e sapori del Mediterraneo, a questo proposito la suite composta dalla Mariani è assai indicativa e consta di tre sezioni: Solo (del 2013), La Canzone di Pulcinella e Chef Tango (entrambe del 2019).
Il cd è una sorta di suite di suites, inizia con i tre brani celebri di Debussy quali Pagodes, La soirée dans Grenade e Jardins sous la pluie. Il fatto di cominciare con questi lavori assai conosciuti sta a significare quanto la Mariani sia sicura del fatto suo, in effetti l’interpretazione è suggestiva e coglie con sensibilità le fuggevoli impressioni debussiane. Si sente che questo tipo di repertorio calza a pennello alle mani e al cuore della Mariani.
Segue la citata suite Mediterranea, dove la Mariani dà prova della sua raffinata scrittura ricettiva di emozioni, di amorose corrispondances fra le arti della narrazione, dei suoni, dei colori, che si svolgono in un tempo interiore. L’impianto è chiaramente tonale, ripreso proprio in quanto sistema organico che consente alla Mariani di svolgere le sue visioni con naturalezza, senza complicazioni formali e inutili forzature di scrittura.
Come Debussy è stato suggestionato da Gauguin e dal gamelan balinese, Poulenc lo fu dall’atmosfera napoletana. Tre sono i pezzi di questa suite: Barcarolle, Nocturne, Caprice italien, affrontati in maniera ispirata dalla Mariani che evidentemente si trova a proprio agio nella musica a carattere evocativo, descrittivo e impressionistico, come dimostrano anche i 20 piccoli pezzi che costituiscono le Visioni fuggitive di Prokofiev, che oscillano fra il pittoresco e il giocoso, fra il dolente e l’agitato, rapidi cambi di momenti espressivi che la Mariani coglie con leggerezza di mano e profondità espressiva.
«Ammiro molto la Mariani, già dall’epoca in cui fu mia allieva era molto brillante, la sua musica è estremamente complessa, molto interessante, tutta da ascoltare», dopo aver letto queste autorevoli parole del grande pianista Aldo Ciccolini (“Il Mattino”, Napoli 29 aprile 2014) mi è venuta voglia di approfondire e ho scoperto che oltre a essere una pianista di talento, cosa che già sapevo, la Mariani è compositrice e anche scrittrice di testi intrecciati in un rapporto stretto con le musiche che esegue o compone. È un singolare caso nel mondo della musica del presente.
Concertista napoletana ha vinto cinque Global Music Awards negli Stati Uniti. La musica e la narrativa costituiscono per lei un unico linguaggio con diverse modalità espressive. Sulla Mariani vale la pena fare un discorso ad ampio raggio perché è artista poliedrica, non solo pianista e compositrice ma pure scrittrice di romanzi.
Ho letto con attenzione il libro Ologramma, sette vite per non morire (Guida editori, Napoli 2019) e nell’Introduzione si legge: «Quando uno si accinge a parlarsi, con la scusa che sta scrivendo, deve avere un’urgenza. Il problema è che non conosco il bisogno, o meglio la mancanza che ne sta a monte. In passato il bisogno era chiaro, distinto da me, ben stagliato nel tempo e nello spazio: un evento, un accidente, sorta di complementi oggetto che davano senso al mio verbo. Ma oggi questi complementi mancano. E il male è indecifrabile». Frasi che introducono la problematica del romanzo che è impostato come un tema con variazioni che si intrecciano come i personaggi del racconto che narra una storia del tutto interiore.
I lavori della Mariani sono un’autoanalisi che l’autrice svolge con le parole o con i suoni, con un intento terapeutico, nell’intento di raccogliere i brandelli della frantumazione della personalità. Come i personaggi di Pirandello i personaggi (sonori) agiscono e si osservano agire, creando relazioni fra loro in una forma circolare.
Anche la musica che la Mariani scrive è un flusso di coscienza che come una spirale gira su se stessa nel tentativo di scavare nel profondo della coscienza, come si nota nel suggestivo brano Tema, 17 variations and Finale with Improvisation “ologramma”, for piano (2014), primo dei due pezzi contenuti nel cd Pour jouer, virtuoso piano works, edito dalla Da Vinci Records 00038.
La prima parte della composizione è suddivisa in tre sezioni: Tema e Variazioni I-XIV, Intermezzo e Variazioni XV-XVII, Finale, mentre la seconda parte conta di una lunga Improvvisazione di 25 minuti. Vi sono atmosfere di raveliana memoria, del resto la Mariani ha ottenuto molti riconoscimenti, nel 2017, per la sua interpretazione di Gaspard de la nuite di Ravel, ma si possono scorgere anche echi di Chopin e della Sonata di Liszt. Ogni variazione è collegata all’altra, come anche in Pour jouer (2011), e tendono a una sorta di sinfonismo pianistico. L’improvvisazione, oltre a dimostrare le doti pianistiche, è l’elemento nel quale meglio si svolge il flusso di coscienza, libero di andare e tornare, fra sogni e bisogni, fra momenti fatati o stregati, sciolto da vincoli formali e audace.
Per sincerarsi delle qualità della Mariani, si ascolti anche il cd intitolato Fairy Tales (Da Vinci Classics 2019) dedicato, in maniera significativa, a brani che richiamano momenti infantile, come l’op. 15 Kinderszenen di Robert Schumann, Children’s Corner di Claude Debussy e Kinderliana della stessa Mariani. Il mondo dell’infanzia è il filo rosso, il tema che viene costantemente variato. «Ho immaginato una sorta di palcoscenico» - scrive la Mariani nelle Note di copertina - «in cui tanti personaggi portano la loro storia all’attenzione del pubblico. Questo assunto si è concretizzato in occasione di una sceneggiatura dell’opera. […] L’elemento fantastico non risiede solo negli incantesimi delle fate, ma piuttosto nella magia che l’animo umano riesce a compiere tutte le volte in cui tutti noi, piccoli o grandi, siamo ancora capaci di commuoversi», questa è una dichiarazione di poetica.
I sogni della ragione non generano mostri (genesi 2020) è il suo recente romanzo, mentre la sua nuova opera musicale è la citata Mediterranea Suite. In questi lavori si confermano lo scavo interiore e la creatività fantasiosa. Personalità interessante, poliedrica e sapiente, ma soprattutto la Mariani è appassionata della sua arte che per lei è vita, un modo per sondare la propria esistenza, entrare nei meandri dell’essere attraverso suoni e parole, da ammirare.