Andrea Talmelli, la struttura che canta
La struttura che cantaAndrea Talmelli è un caso raro di musicista/compositore/organizzatore culturale/didatta in cui tutti gli aspetti si fondono in una perfetta unità, arricchendosi l'un l'altro. E' stato Direttore dell'Istituto Superiori di Studi musicali di Reggio Emilia, ideatore della Rassegna "Compositori a confronto", organizzatore di scambi culturali in italia e all'estero, Talmelli è un eccellente animatore della vita musicale italiana e non solo, ma è anche un ottimo compositore dotato di cultura letteraria, di buona mano e di felice invenzione espressiva. Sono felice di frequentarlo, lui mi dimostra la sua amicizia e stima invitandomi sempre al suo Istituto ed io gli dimostro la mia stima e amicizia seguendo con attenzione e passione il suo lavoro.
Nato a Montese nel 1950, si è laureato in Giurisprudenza all'Università di Parma e diplomato al Conservatorio “A.Boito” in pianoforte con Lino Rastelli e composizione con Azio Corghi. Professore dello stesso Conservatorio fino al 1984, ha assunto la Direzione dell'Istituto musicale Pareggiato di Carpi fino al 1990, anno in cui è stato chiamato a dirigere l'Istituto Pareggiato di Reggio Emilia, posto che ha ricoperto fino al 2011, lavorando contemporaneamente in un'intensa attività di organizzatore e direttore artistico nella vita musicale della città e del territorio. E stato inoltre coordinatore didattico dei corsi di formazione orchestrale della Fondazione Toscanini, Con la sua direzione l'Istituto ha avviato scambi culturali con diverse realtà a livello internazionale sia nell'ambito dei Progetti europei (Socrates-Erasmus) sia in altre attività (in Polonia, Germania, Spagna, etc.) pubblicando tra l'altro numerosi volumi e cd di concerti dell'Istituto. E' stato direttore dal 1989 al 1992 della Rivista "Musica Domani", edita da Ricordi, presidente o membro di commissione di importanti concorsi nazionali e internazionali, ha operato lungamente nel campo didattico e della sperimentazione, con presenza costante a momenti di studio e convegni nazionali sulla riforma dei Conservatori partecipando a Commissioni di studio e anche a progetti di legge presentati al Parlamento italiano. Autore di saggi musicologici (sul Fondo Musicale Meli Lupi, sui Giochi musicali di Haydn e Mozart, su Giovanna Daffini e Aldo Finzi, etc.) e didattici, è stato curatore per Suvini Zerbini dell'edizione italiana di Elementary training for musicians di Hindemith.
Autore di oltre100 opere musicali, ha all'attivo circa 600 esecuzioni di proprie musiche, in Italia e nel mondo, numerose pubblicazioni di opere e volumi musicologici e didattici, trasmissioni radiofoniche, una vasta discografia, premi e segnalazioni conseguiti a Terni (1978, con la composizione Se questo è un uomo, presidente di Commissione Goffredo Petrassi; 1988, con Ai limiti della terra fertile), Parma (1978, Klinamen I, in giuria Roman Vlad, Virgilio Mortari, Bruno Bettinelli), Venezia, Teatro La Fenice (Klinamen I, Opera Prima,1981, presidente Luigi Nono); nel 2003 riceve il Premio Fancelli di Terni per l'opera Cinque super caberl'Otto.
Le sue prime composizioni risalgono alla metà degli anni Ottanta, il primo pezzo importante potremmo considerarlo la Cantata sacra del 1976, in questo periodo Talmelli cerca di inglobare soluzioni nuove, in gran parte provenienti dal bagaglio dello Strutturalismo. Nel ciclo Klimanen (1977-82), l'Autore pare convinto che il segno compositivo non dica altro che il suo disporsi, difatti ogni brano è formato da determinati elementi che obbediscono a delle regole di funzionamento.
Nelle partiture degli anni Settanta/Ottanta troviamo spesso una spiegazione della ricca simbologia grafico/sonora che viene utilizzata, è questo un segno tipico delle pagine di ricerca. Assai interessante è l'uso delle acciaccature che, pur iglobate nella struttura generale, sono atopiche rispetto al dispiegarsi del costrutto, si sottraggono al luogo dell'articolazione consequenziale e gli fanno assumere un perimetro strano, leggermente sviato rispetto al progetto e al suo divenire. La condizione atopica porterà Talmelli a una conoscenza ulteriore, quando questa stranezza non sarà considerata soltanto come elemento in più, all'interno del maxime conoscendum della ragione formale, ma riuscirà a spostare i termini, ottenendo quella marginalità del centro che porta allo stupore. Fino agli anni Ottanta le composizioni aderiscono alla cultura dei canoni dell'episteme, poi passeranno gradualmente a quella della doxa.
Fra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta la struttura continua a essere autoregolata da leggi che caratterizzano il sistema come tale, ma diventa più dinamica nell'accogliere elementi espressivi di carattere personale, emotivo, intimistico. In questo spostamento la conoscenza della poetessa russa Evelina Schatz è assai importante e il ciclo Samarkanda (1985-89) lo dimostra.
Oggi Talmelli viaggia, in sintonia con una buona parte della cultura di questi ultimi anni, verso una nuova Retorica, la quale non rinnega affatto la razionalità, ma capisce che ogni principio su cui fondare il processo analitico è indimostrabile, in quanto può essere dimostato solo tagliando fuori il mondo, le passioni e gli umori che, come la razionalità, fanno parte dell'uomo. La Retorica è scientia vivendi, come per gli antichi umanisti il bene dicere è fine a se stesso e vale solo come vacuo esercizio se non è accopppiato al bene vivere, inteso sia a livello personale sia a livello collettivo. Nei brani recenti Logica e Retorica si uniscono, formando quel tutt'uno ch'è l'uomo (compositore) ed esplicando un percorso sonoro persuasivo, mirante a stabilire un'adesione tra i partecipanti all'ascolto (recuperato), come ...e quell'unica strada era il nero, brano che fa partre di un ciclo su questo colore che comprende anche Variazioni sul nero e Come Odisseo di Osip (il raggruppare i brani in cicli è tipico del modus operandi di Talmelli).
Il fatto che la musica di Talmelli non si rivolga più soltanto agli addetti ai lavori, ma all'humanitas è dimostrato anche dai suoi lavori per il cinema e per il teatro, ha infattilavorato alla colonna sonora del film Donna variante di destino prodotto da SoyuzTelefilm (TV di Stato di Mosca) per la regia di Vladimir Makedonski, in seguito realizzandone la versione per archi di Frammenti di Lesbo. Nel 1993 il lavoro sinfonico De insulis inventis è utilizzato per la colonna sonora di Colombo e Leonardo, film italo-russo per la regia di Dmitrij Demin. Ancora per la realizzazione di film ha composto l'opera Sisterion, ispirata al Giubileo del 2000.
Originale è l'Opera A'terra du Gargan, pensata per ed eseguita dall'Orchestra Giovanile Russa di strumenti popolari di Cherepovets, altro lavoro originale è Storia di Tawaddud (2005), ma in genere la sua musica attuale ha un gesto che ben si addice al teatro e molte sue composizioni sono adatte a coreografie, infatti oggi la musica di Talmelli possiede una forte carica immaginifica, dalla quale rimbalzano riverberi visionari che illuminano un fantasioso viaggio nel tempo/spazio, percorso realizzato grazie a una fantasia liberata.
Da Renzo Cresti, Andrea Talmelli, in Linguaggi della musica contemporanea I, Miano, Milano 1995.
http://www.federazionecemat.it/?id=5.1&lg=it&pag=bio&cat=comp&let=T&wh=236
www.myspace.com/andreatalmelli