Flavio Emilio Scogna, dalla composizione alla direzione d'orchestra
Flavio Emilio Scogna, un musicista completoLa figura del direttore/compositore è di particolare importanza, è però assai rara, anche storicamente. Per ciò che riguarda la cosiddetta “musica contemporanea” italiana la memoria corre subito a Maderna, grande compositore e grande direttore d’orchestra, oltre che attivissimo organizzatore, anche Berio ha diretto spesso, non così gli altri compositori importanti da Nono a Donatoni a Clementi. Alcuni sono stati eccellenti pianisti, come Togni e Castiglioni, ma non è la stessa cosa. Anche nella generazione successiva, quella di Sciarrino per intenderci (che pur qualche volta si è esibito come direttore d’orchestra) o di Sinopoli (ch’è stato un’eccezione), la doppia figura del compositore e del direttore è stata pressoché assente. Da questo punto di vista la duplice attività che Flavio Emilio Scogna ha svolto e sta svolgendo riveste un’importanza davvero eccezionale, nel senso etimologico del termine, che fa eccezione rispetto alla prassi normale che prevede la divisione del lavoro, un settorialismo che purtroppo scarta la possibilità di una formazione completa, a 360 gradi, dove le varie competenze si esaltano a vicenda, come avviene nel vero musicista, nel quale convivono l’esecutore strumentale, il compositore, il direttore d’orchestra e l’uomo di cultura, come in Flavio Emilio Scogna.
Se si scorre il Catalogo delle composizioni di Scogna, che inizia nel 1980 con una Toccata per chitarra e va avanti fino al numero d’opera 61, toccando ogni tipologia di forme e di organici, teatro compreso, si rimane impressionati dalla mole di spartiti e partiture scritte da un ancor giovane musicista, ma se si ha avuto la fortuna di ascoltare gran parte delle opere in Catalogo si rimane ancor più colpiti dalla qualità dei lavori, dalla loro originalità e freschezza, dalla loro musicalità (un termine che anni addietro non era possibile usare perché sembrava contraddire l’impegno strutturale). Musicalità e senso della forma si ritrovano anche – ovviamente – nello Scogna direttore d’orchestra, impegnato quanti altri mai a diffondere la musica italiana degli ultimi anni. L’elenco delle prime assolute è lunghissimo, a dimostrazione dell’impegno costante di Scogna nel valorizzare la musica d’oggi, un elenco diversissimo per gli stili compositivi, evidentemente Scogna è bravo non solo a padroneggiare tecnicamente partiture d’impianto differente, ma anche a entrarvi dentro emotivamente, a partecipare all’atto comunicativo. Le prime esecuzione riguardano Maestri storici quali Petrassi, Berio, Clementi, Donatoni, Ravinale, Pennisi e ancora Vandor, Lolini, Schiaffini, Maggi fino a compositori di generazioni più recenti quali Gentile, Sbordoni, Molino, Mencherini e ancora Cocco, Perezzani, Landuzzi e molti altri, a dimostrazione che Scogna non si ferma a uno stile consolidato ma ama attraversare la musica italiana d’oggi, tanto che col suo catalogo di prime esecuzioni si potrebbe fare una storia della musica italiana dal primo Novecento a oggi!
A tale livello viene in mente solo la straordinaria figura di Boulez, ovviamente con le dovute distanze anche generazionali, comunque la personalità di Scogna, con la sua preparazione e il percorso fatto, si sta stagliando al di sopra del panorama nazionale e oltre, proprio in virtù di quel suo essere musicista totale, una rarità di cui si sente sempre più il bisogno nell’asfittico panorama dei “professionisti” della musica e quindi rarità/qualità assai apprezzabile.
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http://www.cidim.it/cidim/content/314619?id=242376&nc=Flavio%20Emilio_Scogna#catalogo