Sul nuovo libro "Musica presente", Maurizio Arena intervista Renzo Cresti
Il compositore, clarinettista e docente Maurizio Arena intervista Renzo Crestisull’immanente pubblicazione del suo ultimo libro Musica presente
- Nel 2015 è uscito Ragioni e sentimenti nelle musiche europee dall’inizio del Novecento a oggi, per la LIM di Lucca. Il libro ha avuto una seconda edizione due anni dopo. Ora sta per uscire un nuovo lavoro, è collegato a Ragioni e sentimenti?
- Come si intitola?
- Quali sono i contenuti più importanti?
Il libro è formato da un lungo saggio introduttivo, che, come accennato, affronta nuovi argomenti, aggiornati al dibattito culturale odierno. Seguono tre capitoli che analizzano altrettante generazioni di musicisti, quella nata negli anni Cinquanta, quella successiva dei nati negli anni Sessanta e quella dei nati negli anni Settanta e oltre. Il jazz vi ha una parte importante, così come il nuovo rock progressive. Fra i vari argomenti: Culture alte e basse: la rivincita del pop – Le problematiche legate alle generazioni più giovani - Le playlist e la creatività diffusa - La leggerezza del mainstream - Le Performance e le installazioni – La Sound Art e sotto-aree – Le musiche di frontiera - Dalla morfologia del sistema all’ascolto etc., soprattutto le tantissime analisi dei percorsi dei compositori, dai sessantenni ai trentenni. Centinaia i compositori studiati e altrettanti quelli citati, migliaia i brani analizzati. Un prezioso scrigno di informazioni.
- Chi sono i compositori presi in esame?
Dei compositori poco si sa: chi sono? Cosa fanno e come vivono? Che tipo di musica scrivono e a quale pubblico si rivolgono? Essi si situano nel cono d’ombra della visibilità della cultura pop, anche se molti di loro intrecciano un dialogo con il maistream, con la musica da film, radiofonica e documentaristica che sono diventate sempre più importanti, con l’elettronica che oramai è dappertutto, con la musica psichedelica e col progressive, col jazz, a cui sono dedicate molte pagine, segnalando i musicisti che si sono messi in evidenza. Una riflessione è riservata anche al rock sperimentale.
Quasi 2000 sono i compositori presi in esame, 978 quelli analizzati! Alcuni con molte pagine critiche, altri con una scheda che ne mette in risalto le caratteristiche tecniche ed espressive, altri ancora con citazioni che ne segnalano la presenza nei vari contesti che vengono presi in esame. Ne escono figure assai diverse che vanno a costituire, nel loro insieme, l’intreccio dei protagonisti di ciò che viene chiamata musica presente, formando un mondo variegato, dove ognuno percorre strade differenti, affronta la difficoltà del comporre da più punti di vista, opera con tecniche e realizza forme originali ma legate a situazioni sociali e culturali di cui è ricco il nostro Paese. Anche se non sembra, la mappatura degli orientamenti estetici, poetici, politici e squisitamente musicali è considerevolmente affollata e movimentata, fertile e spesso di alta qualità.
- Oggi la musica si presenta in modi molto diversi, pensiamo, ad esempio alla musica ‘leggera’, alla musica da film ed anche della pubblicità (che in qualche modo contribuiscono al gusto dell'ascoltatore)... quali tipologie musicali tratti in questo tuo nuovo lavoro?
Si affronta con una sezione assai nutrita la musica jazz, molti gli argomenti trattati e molti i musicisti. Il jazz soffre ancora di un certo disinteresse dell’ambito accademico, credo che averlo inserito in un volume come questo faccia molto bene, assai di più che scrivere un libro solo sul jazz che verrebbe letto solo dagli appassionati, mentre questo, in primo luogo viene letto dai cultori della musica colta contemporanea e leggendolo trovano che il jazz è parificato alle esperienze colte. Stesso discorso per la musica da film, per l’elettronica e per altre musiche come il rock progressive (per questo settore sono ospitati due interventi di specialisti quali Antonello Cresti e Gastone Mencherini, che ringrazio).
- Quanti anni ci hai lavorato?
Non si fa un lavoro del genere se non si ha alle spalle una vita dedicata a questi aspetti. È da quando ero ragazzo, con lo studio della musica, poi all’Università, che seguo la musica di un (mio) presente che dura da mezzo secolo (anche di più perché ho cominciato a studiare musica a 12 anni e subito a seguire quella contemporanea, ora di anni ne ho 66!). Sono stato fortunato a conoscere quasi tutti i protagonisti della musica italiana degli ultimi decenni, ma la fortuna me la sono andata a cercare, iniziando con molti maestri un dialogo profondo, con alcuni di loro sono diventato amico (Franco Donatoni, Aldo Clementi, Camillo Togni, Niccolò Castiglioni, Giorgio Gaslini, Sylvano Bussotti, Gaetano Giani Luporini e molti altri). I compositori della mia generazione li conosco pressoché tutti personalmente e molti anche delle generazioni successive, perché sono sempre stato molto attento ai giovani.
Per la compilazione ho impiegato poco più di tre anni, più altre sei-sette mesi per la supervisione e correzione bozze, quindi quasi quattro anni in totale. Lavoro duro, perché una materia così vasta può sfuggirti in ogni momento; lavoro severo perché i materiali da consultare non finiscono mai; lavoro rigoroso perché devi trovare idee e argomenti tutto da solo, non essendoci una trattatistica al proposito; lavoro che non si completa mai nel trovare gli equilibri con cui sistemare l’enorme mole di riflessioni che stai svolgendo. Ma ne sono molto contento, lavorando ho imparato tante cose ed è stato un viaggio affascinante.
- Quando è prevista l’uscita?
Alla fine dell’estate il libro dovrebbe essere pronto, uscirà in ottobre, ma è già possibile prenotarlo alla Libreria Musicale Italiana telefono 0583-394464, mail lim@lim.it. Da novembre inizieranno le presentazioni, previste in tutta Italia e anche all’estero. In fondo un libro così è unico, spero sia fatto bene, in ogni caso contiene talmente tante informazioni e considerazioni sulla musica e sulla cultura del presente che già questo lo rende indispensabile, per chiunque voglia conoscere il mondo della musica d’oggi o anche semplicemente orientarsi.