21 ottobre Alberto Patron
Sono giunto ad oggi a 3/4 della lettura.
Innanzitutto mi tolgo il cappello per la mole improba di lavoro che hai trattato nella tua opera. Mi pare nessuno sia riuscito prima di te a tracciare un percorso coerente e credibile della evoluzione storico culturale della musica contemporanea più recente, così mutevole e complessa quale è stata ed è ancora.
Forse avrei fatto menzione del fatto che tra tutti i compositori citati solo pochissimi hanno cercato di dare vita a scuole di pensiero (non scuole di allievi…), offrendo l’opportunità di creare centri aggreganti come quelli da cui sono nati i vari Monet, Picasso, etc., la maggior parte ha concentrato la propria ricerca espressiva sulla ricerca stessa, cercando di promuovere se stessi più che aprendosi alla condivisione, in questo ad esempio la mia corrente della Musica Aporetica è certamente una mosca bianca, come dice Segafreddo.
Dal tuo libro traspare un attento lavoro di selezione e segnalazione dei percorsi artistici (in rapporto a quelli meramente professionali-commerciali), delle figure dei compositori di maggiore interesse, risultando complessivamente fornire un quadro corretto e disincantato di tutti coloro che hai citato, ed accortamente incasellato per importanza via via decrescente sino al nugulo di nominativi pressochè sconosciuti che compaiono nelle anagrafiche di fine paragrafo, anche se danno un po' la triste impressione di liste di caduti in battaglia, quali quelle conservate nei grandi ossari nazionali… he he he. Ma in fin dei conti è giusto così.
Mi sono fatto anche un po' di risate sui contenuti di qualche profilo, come quello di Allevi che hai mazzuolato per bene (e giustamente)…
Renzo sei un vero critico! Nel senso migliore del termine.
Un’opera da prendere d’esempio e citare sempre, speriamo qualcun altro abbia la forza nel futuro di approfondirne ulteriormente i contenuti, riprendendo solo i compositori a cui hai dedicato delle schede contenutistiche.
I tuoi due volumi li ho messi solo per il momento in bella mostra nelle mia libreria, con l’intenzione di riprenderli e rileggerli più volte.
21 ottobre Luigi Esposito
Che meraviglia, il tuo libro è con me!
Sono commosso, grazie, grazie, grazie, mi hai dedicato una scheda bellissima che mette chiaramente in luce il mio impegno artistico!
Il volume è straordinario!! Complimenti vivissimi!!
Un lavoro titanico, di grande spessore ed importanza storica (considerando anche "Ragioni e sentimenti") senza precedenti per quanto riguarda il Novecento musicale.
23 ottobre Cristian Chiappini
sono davvero felice ed orgoglioso di essere contemplato in un volume di enorme importanza, come è questo lavoro di Renzo Cresti.
Il libro mi è arrivato questo pomeriggio e, anche solo ad uno sguardo superficiale, si mostra come un’opera fondamentale.
Voglio aggiungere un’ultima cosa che mi rende felice, forse la più importante: è sapere che fra molti anni da adesso, quando ormai sarò ormai polvere, magari mia figlia Hermione prenderà questo tomo in mano e leggerà quello si scriveva sul suo babbo per poi mettersi ad ascoltare qualche mia cosa e, così, ritrovandoci ancora.
P.s. questo libro e il suo antecedente, sono indispensabili nella biblioteca di chi apprezza la musica del 900 fino ad oggi.
Autentica summa del grande musicologo toscano: oltre 900 pagine e 2000 musicisti citati, studiati, analizzati per comporre il quadro esaustivo della musica presente (ossia attiva oggigiorno) nel nostro Paese. Musica con la M maiuscola, tra ricerca, impegno, sperimentazione al di là di generi o steccati.
27 ottobre, Massimo Berzolla
Desidero comunicarti solo la prima reazione a caldo, che è di gratitudine: lo dico naturalmente non per la citazione – peraltro ben calibrata e centrata – del mio piccolo operare, ma perché ora questo studio c'è e forse qualcuno in più comprenderà che se ne sentiva la mancanza. Soprattutto spero, con quel piccolo residuo di positività che mi resta, che aiuti a capire quanta ricchezza nascosta esiste e quanto ci sia necessità di valorizzarla, in qualunque modo.
28 ottobre, Paola Ciarlantini
Desidero ringraziare pubblicamente il carissimo amico Renzo Cresti, musicologo che e' l'anima e la memoria storica della musica italiana degli ultimi decenni, per aver dedicato a me e ad altri due colleghi compositori il suo ultimo volume Musica presente, che consiglio a tutti di leggere. Un dono generoso e inaspettato.
29 ottobre, Ivan Fedele
Non vedo l’ora di leggerlo, anche perché sono convinto che ci siano tanti argomenti interessanti trattati in maniera originale secondo prospettive che riservano sempre delle sorprese intriganti. Suppongo che sia un tomo piuttosto corposo…
30 ottobre, Luigi Ceccarelli
1 novembre, Alessandra Bellina
Il tuo super volume Musica Presente! È un lavoro immenso quello che hai fatto, mi rendo conto dell'enorme fatica! Bellissimo lavoro. La tua analisi sul presente della musica mi ha subito trovata d'accordo e la tua impostazione degli argomenti consente una lettura anche non ordinata, cosa importantissima per un volume di questa portata perché rende molto agevole la consultazione.
1 novembre, Paolo Ugoletti
Ho letto con estremo piacere ogni tua parola che mi riguarda e mi sono ritrovato totalmente in quanto dici. Da sempre cerco di coniugare gradevolezza acustica, facilità percettiva, chiarezza di intenzione musicale e solidità costruttiva. Forse non c’è molta fantasia in questa ricetta compositiva, forse sarò un compositore vecchio stile ma non posso negare quella che sento essere la mia vera natura che è quella “doppia” da te descritta.
2 novembre, Marco Di Bari
3 novembre, Claudio Perugini
5 novembre, Marco Lenzi
Davvero un lavoro monumentale, vertiginoso. complimenti per questa tua ultima, grande impresa.
6 novembre, Carlo Alessandro Landini
Quale immenso onore, caro Renzo! Ho contato undici pagine e mezza, un record, mi hai fatto sentire più importante di quanto io sia in realtà (questo aver messo allo scoperto il nervo fragile della mia vanità ti costerà alcuni giorni di Purgatorio, mio caro Renzo!). Ho letto con attenzione il saggio dedicatomi, non ci sono né una virgola né un punto né un aggettivo né un'attribuzione fuori posto.
I tuoi giudizi sono tutti azzeccati e condivisibili dicasi lo stesso per gli altri autori (non li ho ovviamente letti tutti, ma qua e là: tutto ciò che dici è non solo giusto ma sacrosanto, dirò di più, le tue parole sono capaci di illuminare i lati in ombra dei fatti, ciò che la storia non dice o non ha ancora detto).
Ora mi incuriosisce leggere tutto il volume, perché il tuo tentativo di descrizione, più che di inquadramento, è tale da far tremare le vene ai polsi.
Hai dedicato qualche riga a tutti proprio per dare forma a un quadro il più possibile realistico e condivisibile della realtà, che non è mai univoca ma che è sempre rigogliosa e sfaccettata come la foglia di una pianta grassa. Tanto di cappello, caro mio.
Sul tuo libro vale la pena di trascorrere molto tempo, da soli e insieme, a leggere e a meditare e, se posso aggiungere, a battersi il petto (per le colpe individuali e collettive che il tuo testo fa emergere e mette, nemmeno troppo segretamente, in luce).
Il tuo opus maximum è grandioso. Nessuno mai prima di te e - ritengo - dopo di te consacrerà tanti sforzi, tanta fatica, tanta cultura, tante energie all'epitomizzazione della musica colta contemporanea italiana. Resti un campione insuperato e, suppongo, insuperabile.
7 novembre, Anna Barutti
Aspettavo un libro come il suo.
8 novembre, Beatrice Campodonico
9 novembre, Alessandro Melchiorre
Sto leggendo tutto, ho cambiato comodino! Epico!
Volevo ringraziarla ancora per avermi invitato alla presentazione di ieri pomeriggio. Il suo discorso è stato davvero emozionante, non solo per la padronanza e la conoscenza incredibile della materia (cose che, comunque, ben si conoscevano a priori) ma proprio per come ne ha parlato: infiammato, avvincente e centrando - uno dopo l'altro - tutti i punti nevralgici della questione. Talvolta, ascoltando studiosi anche di rango molto elevato, si ha la sensazione che chi parla stia eseguendo una sorta di analisi anatomica dell'oggetto, sezionandolo con perizia chirurgica; nella presentazione di ieri, invece, la materia era assolutamente viva nelle sue parole, ritratta con una tale chiarezza da rimanere sbalorditi. Ho già iniziato il libro (di cui uscirà una recensione non appena lo avrò terminato): non mi aspettavo un'opera di queste dimensioni, non a livello di pagine ma per la sua capacità di abbracciare pressoché integralmente la "musica presente".
10 novembre, Stefano Giannotti
Grazie ancora per la bella presentazione sul tuo libro, che trovo davvero strepitoso, e che grosso lavoro!
10 novembre, Alesssando Magini
Oggi ho potuto finalmente prendere visione del volume e, già da una prima ricognizione, non posso che congratularmi per il gran lavoro che hai fatto. Un’impresa ardua che denota non solo una certa dose di coraggio (parlare del presente è estremamente difficile), ma soprattutto grande competenza, sensibilità artistica, vasta cultura e tanta passione. La tua opera rappresenta senz’altro un importante strumento per approfondire la conoscenza di una realtà complessa (come è la creatività dei nostri giorni) e per prendere coscienza delle problematiche e delle risorse offerte dal mondo in cui stiamo vivendo. Gli spunti di riflessione offerti dal tuo libro sono davvero tanti e rappresentano senz’altro un punto di riferimento non solo per gli specialisti, ma anche per chi ha a cuore il fondamentale ruolo della creazione artistica nell’avanzamento civile di una società. Il libro è ben costruito, sapientemente articolato e organizzato; per gli operatori del settore sarà senz’altro un utilissimo strumento di lavoro.
11 novembre, Paolo Carlini
Desidero ancora rinnovarti i complimenti per la monumentale, preziosa ed indispensabile tua ultima opera “Musica Presente” davvero un lavoro unico che rende la nuova musica piu’ comprensibile e vicina al fruitore, agli studiosi della materia stessa e a chi della musica ne fa una ragione di vita. Per mesi sara’ sempre nella scrivania del mio studio o nel comodino del letto pronto per essere gustato.
12 novembre, Astrid Zimmer Boncompagni
Ho il tuo libro qua accanto a me. Voglio ringraziati ancora di come hai presentato Boncompagni, in più di 5 pagine, di come hai analizzato la sua persona in veste di compositore e anche umana. Eccellente, commovente. Poi, in particolare leggendo la pagina 464, inevitabilmente fuoriescono le lacrime, perché fa sempre tanto male.. questa consapevolezza di quanto avrebbe ancora lavorato, composto, partecipato a 1000 cose....
13 novembre, Stefano Pierini
Congratulazioni per l'opera che mi sembra particolarmente ben riuscita e organizzata in maniera molto lucida e intelligente; interessantissima la parte introduttiva e ricca di spunti di riflessione. Mancava davvero uno strumento di riferimento come questo.
14 novembre, Igor Sciavolino
Che sorpresona pazzesca. Non ci posso ancora credere.
Che lavorone imponente! E hai completato il quadro anche con il jazz e il rock sperimentale. Ci voleva.
15 novembre, Massimo Di Gesù
Inestimabile Renzo Cresti, sono finalmente riuscito a reperire una copia dell’enciclopedico tomo cui mi faceva cenno: devo ancora addentrarmici con debita accuratezza, ma, da una prima esplorazione, ho potuto rilevare che è una vera miniera, dalle gallerie Escherianamente meandriformi eppur razionalmente congegnate e limpidamente funzionali a una lettura/ricerca che si prospetta tanto potenzialmente multidirezionale quanto efficace nel reperimento dei fulcri d’interesse e delle risposte a questi connesse. La galassia di soggetti trattati e la savia priorità di un intento descrittivo, non ha peraltro precluso al lettore il beneficio del confronto con una lucidità critica che è tanto più inestimabile quanto più impervio è il solo compito di scegliere dei paradigmi valutativi nello scenario musicale odierno (babelico sia nei linguaggi sia nelle ragioni e finalità dei medesimi). Quanto al mio profilo, sono stato entusiasticamente colpito dalla precisione con cui ha individuato il nucleo della mia vocazione dal punto di vista tecnico-artistico; e sono compiaciuto per il Suo avere dimostrato sintonia con le ragioni della mia linea di condotta attraverso la segnalazione di una serie di brani che anch’io reputo fra i miei raggiungimenti più degni (proprio perché in essi meglio si esprime quell’idea di intelligibilità e propulsione sintattico-narrativa la cui sola ipotesi è ancora in certi ambienti considerata con sospetto).
16 novembre, Carlo Pedini
A parte i singoli profili, il libro andrebbe letto prima di giudicarlo solo dalla propria limitatissima prospettiva.
18 novembre, Tiziano Bedetti
Ho ricevuto ieri copia del tuo nuovo poderoso libro e volevo ringraziarti per l'ampio spazio che mi hai riservato, sono davvero onorato e grato della tua autorevole analisi e critica.
Mi complimento vivamente per questo lavoro immenso che ci aiuta a comprendere meglio il nostro tempo e le esperienze musicali e compositive di oggi.
19 novembre, Louis Siciliano
Ho acquistato un paio di libri presso nuova consonanza, ho letto la mia scheda va benissimo. E' un lavoro incredibile, veramente complimenti e grazie per il supporto che hai dato alla divulgazione della nostra musica, della musica di oggi.
E ancora...
Marco Lombardi: il tuo lavoro e la prima cosa che mi viene da dire è che di tratta di un'opera colossale! Titanica! Dove hai trovato il coraggio ancora prima che il tempo per farla? Non credo a mia conoscenza che esista nulla del genere!!! Non sono solo le opere e gli autori che meritano attenzione ma è proprio lo sguardo libero
Vittorio Zago: Volevo sentitamente ringraziare per il contributo dedicatomi nel suo libro “Musica presente”
Piero Niro: il tuo libro è di grandissimo interesse ed offre un panorama molto ampio e dettagliato della “Musica Presente” in Italia. La chiarezza della tua scrittura riesce a esporre efficacemente anche i contenuti più complessi. Una capacità comunicativa che si manifesta pienamente nel lungo saggio introduttivo e che, pagina dopo pagina, guida il lettore nell’avvincente intreccio e nella molteplicità di orientamenti che contraddistinguono l’esperienza musicale contemporanea in Italia. Sono molto contento per la scheda critica che mi hai dedicato.
Biagio Putignano: penso che tu abbia avuto la grandissima capacità di penetrare nel tessuto vivo di noi compositori come nessun altro. E per questo le future generazioni di studiosi non finiranno di ringraziarti.
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